Se ti domandi perché le tue ads non funzionano, forse la risposta è nei tuoi contenuti. Sponsorizzare i tuoi contenuti, significa creare una strategia in cui le ads sono solo la parte finale.
Dietro c’è parecchio lavoro di analisi e pianificazione, senza queste due parti le tue ads difficilmente ti permetteranno di ottenere risultati gratificanti.
Ecco cosa fare prima di utilizzare le tue ads.
Le ads non funzionano senza ricerche di mercato
Ciò che potrà indicarti il punto di partenza e le basi per la costruzione delle tue ads è senza dubbio l’utilizzo delle ricerche di mercato.
Esse ti forniranno dati preziosissimi su come posizionare il tuo brand, a quali persone dovrai rivolgerti, il tone of voice da adottare, i trend del momento e persino i contenuti che convertiranno di più.
Perché in fondo l’obiettivo delle ads è esattamente quello della conversione, ma ci ritorneremo alla fine dell’articolo.
Le stesse ads non funzionano per tutti i brand
Solitamente molte agenzie di comunicazione, per risparmiare tempo e offrire un prezzo più concorrenziale, utilizzano lo stesso formato di ads per diversi brand, a volte brand di categorie completamente diverse.
Questo fenomeno può dare risultati solo per un caso fortuito, ma non può durare per sempre.
Ogni brand deve riassumere nelle proprie ads tutti i suoi valori, tramite contenuti che attraggano i clienti giusti. Questo può avvenire solamente se, attraverso le ads, trasparirà la personalità del brand.
Usi contenuti sbagliati
I contenuti giusti sono difficili da trovare, figuriamoci da creare. Ogni contenuto deve sempre essere creato con una funzione ben specifica: educare, ispirare, intrattenere, informare.
Contenuti creati a caso senza metodologia possono portare il tuo potenziale cliente a non prestare attenzione al tuo brand, anche investendo considerevoli budget nelle ads.
Dunque il fattore determinante per cui le tue ads non funzionano, più che il budget è la qualità dei tuoi contenuti.
Le tue ads non convertono
Nel web marketing, una conversione si ottiene quando un utente compie una specifica azione, misurabile e importante per la tua attività.
Per esempio se le tue ads invitano gli utenti ad iscriversi ad una newsletter, la conversione avviene, non quando l’utente clicca sull’ads, ma quando si iscriverà alla newsletter.
Il monitoraggio delle tue ads quindi dovrà tenere conto soprattutto delle conversioni, l’unico valore importante per le tue statistiche.
Le sole visualizzazioni e i clic non basteranno a dirti se le tue ads stiano funzionando o meno.
Un buon consiglio per aumentare le conversioni è senz’altro quello di creare contenuti molto specifici per i tuoi potenziali clienti, contenuti irresistibili che saranno impossibili da ignorare.
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Spotify Wrapped è il regalo di fine anno della piattaforma musicale per il nostro egocentrismo, una carrellata del nostro anno in musica che possiamo condividere con i nostri amici. Vince chi ascolta le canzoni più in trend, o chi ascolta musica di nicchia, o chi si è dedicato ai podcast.
Spotify Wrapped fa vincere tutti. Ma perché?
Questa tipologia di promozione mira a far diventare virale un tipo di contenuto, semplicemente coinvolgendo gli utenti a condividere i propri interessi o i propri risultati.
Bias dell’appartenenza a un gruppo
Sfrutta ilbias dell’appartenenza a un gruppo, ovvero: tendiamo a fidarci, difendere e ritenere migliori le persone che percepiamo essere membri del nostro stesso gruppo.
Nel caso di Spotify, il gruppo di appassionati di musica, quelli che ne ascoltano miliardi di ore a settimana (si proprio miliardi), ma soprattutto che usiamo anche noi la piattaforma ed abbiamo il nostro personale anno in musica.
Un’occasione unica, in cui qualcuno crea per noi qualcosa, gratuitamente (anche se lo paghiamo in effetti, almeno alcuni di noi), che racconti il nostro stato emotivo di un intero anno.
Spotify Wrapped, marketing a basso costo
In realtà è una geniale mossa di marketing che sfrutta le nostre fragilità emotive per farsi pubblicità, a costo bassissimo visto che diventa subito virale.
Ma questo lo sappiamo già, nessuna big company ti regala niente. Allora perché funziona maledettamente bene?
Come sfruttare le nostre fragilità
Siamo semplicemente tutti un po’ egocentrici. Amiamo quasi tutti raccontare di noi stessi, basta guardare come usiamo i social. Queste piattaforme sfruttano stralci della nostra vita sicure del fatto che noi li condivideremo con gli altri.
Perdonate il cinismo con cui avete letto queste parole, ma ormai non ci rendiamo più conto di cosa facciamo per libera scelta o per il marketing delle aziende.
Ovviamente nessuno sarà mai contro una operazione di marketing creativo come questa, anzi è da ammirare. Quindi giù i cappelli per Spotify Wrapped .
Ma siate sempre consapevoli che siete in mezzo in maestose operazioni di marketing.
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Cos’è questo Web 4.0 e perché è così importante che le aziende siano pronte ad affrontarlo? Vediamo chi sono i protagonisti di questa nuova frontiera dell’innovazione e come affrontare al meglio il cambiamento.
Web 4.0 , per capire cos’è, facciamo qualche passo indietro per capire come ci siamo arrivati. Sicuramente siamo partiti dall’1.0 , ma ci siamo accorti delle altre transazioni?
Per capire dove ci porta il futuro, ricapitoliamo, in breve, la storia.
Dal Web 1.0 al Web 4.0
All’alba del Web (1.0), siamo negli anni 90, nascevano i primi siti che trasmettevano informazioni agli utenti senza permettere interazioni di alcun genere. Gli utenti erano semplicemente fruitori di quei portali e servizi online, per questo era chiamato only read web.
Con l’avvento dei social network, blog, forum e podcast, si passò al Web 2.0. Questo tipo di web era sicuramente più partecipativo e permetteva agli utenti di comunicare tra loro, era definito infatti read-write web. Siamo nei primi anni 2000 e il web permetteva già di creare contenuti e interagire in tempo reale. L’utente si era trasformato da spettatore in protagonista attivo.
Il web continua ad evolversi e nel 2006 nasce il Web 3.0, il read-write-execute web. Grazie all’introduzione di diversi fattori che ne aumentarono esponenzialmente la capacità di connettere gli utenti.
I fattori determinanti che costituiscono il Web attuale
Ecco quali sono stati i fattori determinanti, su cui ancora oggi basiamo la nostra vita online:
Capacità semantica: il web ha la capacità di collegare dati e informazioni, organizzandole in modo da poterle interpretare. Un web, che oltre a leggere i contenuti, li interpreta.
Web potenziato: un termine nato per descrivere alcuni fenomeni, di ordine sociologico e tecnologico, che hanno portato il Web ad avere una capacità di influire sulla realtà superiore a qualsiasi altro canale informativo.
Intelligenza artificiale: uno strumento in grado di interagire attivamente con gli utenti in modo quasi umano.
Fusione dei poli: l’utente e il web, si sono fusi in un processo di co-creazione continua.
Web 3D: la capacità di ricreare ambienti tridimensionali come in “Second Life”.
Database online: ovvero usare la rete, come un enorme database ricco di informazioni, che possono facilmente aiutare gli utenti a migliorare le ricerche online.
Questi fattori hanno permesso l’integrazione di internet nelle nostre vite, permettendoci di rimanere connessi, sempre, in qualunque momento, col Mondo intero.
Ti starai chiedendo cosa permetterà il salto al Web 4.0 . Semplicemente l’introduzione della realtà aumentata e dei Big Data.
Le proiezioni sull’evoluzione del web riguardano proprio l’avvento dei nostri alter ego digitali. Nel web 4.0 tutti noi potremo averne uno e vivere una vera e propria vita digitale.
Di conseguenza anche i contenuti e il marketing si dovranno adattare. Oggi vediamo già che, molte grandi aziende, stanno cominciando i test su questo nuovo mercato.
Abbiamo già avuto a che fare con le interfacce di realtà aumentata, la domotica e le macchine intelligenti, a volte proiettando una visione distopica del nostro futuro.
Sicuramente nel web 4.0 ci sarà un maggiore controllo delle informazioni. Questo potrà influenzare, in modo significativo, tanto il mondo digitale quanto quello reale, con conseguenze che nessuno potrà prevedere.
Come affrontare al meglio il cambiamento
Cambiare non è mai facile, ma fare cambiamenti radicali è ancora più difficile. Il mondo digitale ci ha abituato a ritmi di cambiamento molto veloci, ci ha insegnato a rimanere sempre al passo, solo così è possibile rimanere competitivi.
Quindi cosa fare per affrontare la trasformazione al Web 4.0?
Sicuramente puntare sulla resilienza, un termine nato dalla fisica ma che si usa anche per indicare una soft skill dei tempi moderni, la capacità di adattarsi al cambiamento.
Di certo non possiamo pensare che l’evoluzione e le trasformazioni del mondo aspettino noi, quindi la strada migliore da seguire è non smettere mai di evolversi. Solo così i cambiamenti che affronteremo saranno più semplici da affrontare.
Se ci fermiamo a prendere fiato invece, il mondo andrà avanti anche senza di noi e sarà molto più dura riprendere il passo.
Questo è il motivo per il quale aziende come la nostra investono per rimanere sempre al passo con i tempi e dare un aiuto prezioso a quelle realtà che stentano a reggere il cambiamento.
Come trovare nuovi clienti online è uno dei nodi spinosi di tutti quei business che stanno attraversando la transizione offline/online. Ma anche un punto cardine di tutte le aziende che invece nascono già nel digitale. Vediamo allora 5 suggerimenti per fare lead generation.
Se ti stai chiedendo come trovare nuovi clienti online, senza spendere cifre astronomiche e sprecare carta in volantini e cartelloni pubblicitari, la risposta sta nell’inbound marketing.
Negli anni 90 quando ancora non eravamo sommersi di tecnologia, si puntava su un tipo di marketing molto aggressivo e fastidioso, fatto di pubblicità, promozioni e pubbliche relazioni.
Questo tipo di marketing (outbound marketing) esiste ancora oggi, ma le aziende hanno capito che trattare qualsiasi cliente, come un potenziale cliente, era uno spreco di risorse.
Il mondo del marketing ha subito risposto con un approccio molto più proficuo, che mirava a raggiungere principalmente i clienti giàinteressati alla nostra attività.
L’ inbound marketing infatti, consiste nel creare un contenuto di valore, o esperienze di grande interesse, per il nostro potenziale cliente. In modo che sia lui a cercare direttamente la nostra attività.
Adesso sai, su cosa si basa la lead generation nel marketing digitale, nel creare contenuti di valore che possano attrarre il tuo cliente ideale.
Vediamo quindi alcuni suggerimenti su come trovare nuovi clienti online in base al settore della tua attività.
#1 Crea una guida gratuita
Una breve guida, che sia gratis e scaricabile, è un’idea valida per tutti i tipi di business.
Il tema della guida dovrà ovviamente essere inerente al tuo settore e risolvere un problema del tuo potenziale cliente.
La nostra guida sulle basi del copywriting è un ottimo esempio. Cliccando sull’immagine verrai portato alla pagine di download.
Perché funziona? Per il semplice fatto che, nel momento del bisogno, la prima cosa che facciamo è cercare su Google la soluzione.
Per il tuo potenziale cliente, sarà felice di lasciarti la sua mail per scaricare la tua guida, se davvero può aiutarlo a risolvere un problema.
#2 Organizza un Webinar
Come trovare nuovi clienti online organizzando un Webinar?
Innanzi tutto cos’è un Webinar?
Un Webinar è una sessione educativa o informativa che avviene in remoto, un evento online gratuito per intenderci. Può essere live o registrato, per partecipare basta inserire il proprio indirizzo email.
Perché è così utile organizzarne uno, ti chiederai. Ti dà la possibilità di aumentare la tua autorevolezza, o quella del tuo brand, nel settore di riferimento. Inoltre un Webinar live è interattivo e ti permette di connetterti direttamente con i partecipanti, rispondendo alle loro domande.
Ma la cosa più importante è che i partecipanti saranno tutti in target, quindi tutti potenziali clienti.
Questo strumento è particolarmente adatto per i professionisti, ma anche molte aziende organizzano eventi online per presentare i loro prodotti o servizi e fare lead generation.
I Webinar sono molto apprezzati dal pubblico, non solo perché sono spesso eventi gratuiti che possono insegnarti qualcosa, ma perché puntano sul creare empatia fra il professionista (o brand) e il suo pubblico, per questo possiede un potere persuasivo non da sottovalutare.
#3 Crea un catalogo prodotti
Creare un catalogo prodotti, significa presentare ciò che vendi nel dettaglio. Sicuramente lo strumento più adatto per la vendita di prodotti fisici.
Un buon catalogo è composto da dettagliate fotografie ed accurate descrizioni, il cui scopo è far percepire l’oggetto in maniera appropriata.
La parte fondamentale su cui investire per creare un catalogo è senza dubbio la parte fotografica, pensa ai cataloghi di moda. Le fotografie del catalogo dovranno coinvolgere l’utente e convertirlo all’acquisto.
Un catalogo è particolarmente adatto ai brand o agli artisti e designer che vogliono mostrare i loro prodotti (o le loro opere) e contemporaneamente creare un database di clienti a cui mandare i nuovi prodotti.
#4 Proponi un test o un sondaggio
Una tipologia di contenuto leggero e divertente può essere un gancio efficacie per catturare l’attenzione del pubblico. Per questo motivo si usano test e sondaggi per trovare nuovi clienti online.
Questo tipo di contenuto è particolarmente indicato per tutti quei business che operano nel settore dell’istruzione, della consulenza o dei servizi in generale.
Un test (o un sondaggio) per generare contatti dovrà essere corto, semplice e fornire una risposta esaustiva.
Tutti noi abbiamo fatto un test della personalità, del Q.I. o qualsiasi altro stratagemma che abbia messo alla prova la nostra curiosità. Vedi quanto sono allettanti i test?
#5 Sviluppate una versione di prova (trial)
Un’ottima strategia di lead generation che riguarda principalmente i prodotti software o app, è senza dubbio la distribuzione di una versione di prova (trial version).
Difficilmente un’utente interessato al prodotto rinuncerà a “toccare con mano” prima dell’acquisto.
Se una versione trial per il tuo prodotto risulterà difficile da realizzare, puoi sempre distribuire gratuitamente una versione demo, che mostrerà tutte le potenzialità del tuo prodotto.
Cosa devi sapere per fare lead generation
Queste soluzioni, per essere efficaci dovranno avere delle caratteristiche ben precise.
Risolvere un problema alla volta.
Rendere protagonista il tuo contatto
Includi sempre una Call To Action (CTA) alla fine.
Usa sempre contenuti gratuiti, specifici e di valore.
Il contenuto deve essere di immediata fruizione e subito gratificante.
Tieni sempre a mente queste caratteristiche per trovare nuovi clienti online attraverso la creazione contenuti.
Non tutti possiamo essere dei Creator di contenuti
Per quanto possa sembrare semplice creare contenuti come quelli che ti ho esposto sopra, dietro c’è molto lavoro e non tutti sono in grado di ottenere il risultato sperato senza la giusta esperienza nel settore.
Per questo esistono freelance o agenzie come la nostra,Lycan Creative, che forniscono il supporto adeguato per la creazione di contenuti.
Se non hai il tempo o le conoscenze giuste per creare i contenuti giusti per il tuo brand, puoi prenotare una consulenza gratuita dal pulsante in basso.
Il video marketing ha un ruolo molto importante fra i contenuti pubblicitari, il mercato italiano dei video ha superato 1,3 miliardi di euro nel 2021, 4 italiani online su 5 guardano contenuti video. Vediamo perché investire nei contenuti video e 6 consigli utili per crearli.
Nessun brand può fare a meno di una strategia di video marketing per interagire con il proprio pubblico. Secondo le statistiche fornite dall’Osservatorio Digital Content del Politecnico di Milano, 4 italiani su 5 guardano video online, con un mercato da 1,3 miliardi di euro nel 2021, in continua crescita.
Visto il valore che porta ai brand il video marketing, anche gli investimenti in advertising continuano ad aumentare, superando un valore complessivo di 510 milioni di euro.
Advertising rivolto soprattutto al giovane pubblico, sempre più in cerca di ispirazione e di contenuti immersivi e coinvolgenti. Ormai le aziende lo hanno capito e chiedono sempre più a marketer e creator di veicolare i loro messaggi pubblicitari tramite contenuti video.
Ma come si fa a creare contenuti rivolti ai Millennials e Gen Z ?
Queste generazioni, per fortuna, sono nate e cresciute già nell’era digitale, quindi ben consapevoli dei retroscena della creazione dei contenuti digitali. Per questo preferiscono i contenuti video di qualità.
Inoltre in quest’epoca, si usano i video per fare formazione online, è quindi molto semplice trasformare i contenuti informativi in contenuti pubblicitari che porteranno nuovi clienti.
6 consigli per creare video coinvolgenti
Conosci i tuoi clienti
Il video marketing (come del resto tutto il marketing digitale) ruota attorno al raggiungimento di un target specifico, quindi è fondamentale conoscere i gusti e le esigenze del tuo pubblico per creare i giusti contenuti.
Sfrutta le statistiche
Il più grande vantaggio del digitale sono le statistiche, puoi usarle per capire se i tuoi contenuti stanno raggiungendo i tuoi obiettivi o devi aggiustare il tiro.
Le metriche sono fondamentali per una strategia di video marketing che funzioni. Una cosa molto importante da sapere è, per esempio, quante persone guardano i tuoi video fino alla fine, o quale tipologia può diventare virale sulle piattaforme social.
Fissa un obiettivo
Ogni tipologia di video ottiene riscontri differenti: può essere ad alto impatto, d’intrattenimento, oppure educativo o informativo.
Ciò che importa è non perdere mai di vista l’obiettivo del tuo business, scegliendo il contenuto giusto per far presa sul tuo pubblico.
Usa video di qualità
Nel video marketing, i primi secondi del video sono fondamentali per catturare l’attenzione, è dunque importante la qualità.
Qualità sicuramente della ripresa, visto che l’estetica di un video è ciò che attira maggiormente l’attenzione. Ma anche del contenuto, creando magari una grande varietà di suggerimenti e trucchi del mestiere, per catturare l’attenzione.
Lasciati ispirare
Usare il video marketing significa anche usare e interpretare gli UGC (User Generated Content). Gli UGC forniscono una direzione su cui lanciarsi, esprimono ciò che vuole il pubblico e possono essere usati per ispirare i video pubblicitari.
Lasciati ispirare dai creator, dai brand e cavalca i trend del momento, così potrai diversificare i contenuti dei tuoi video ed essere a tua volta d’ispirazione per gli altri.
Essere in sintonia con il tuo pubblico di riferimento significa capire cosa, il tuo pubblico target, sta cercando in quel momento e anticiparne i desideri, creando contenuti su misura e con largo anticipo.
Prediligi contenuti fruibili e veloci
Gli utenti si annoiano facilmente, quindi scegli spesso video di breve durata che siano interessanti, coinvolgenti e con un mix fra divertimento e informazione.
Ricorda sempre di adattarli al formato delle piattaforme, quindi verticali per i social e orizzontali per Youtube e spot pubblicitari.
Quando i tuoi contenuti video sono destinati a collaborazioni con creator o alla vendita di un prodotto, ricorda sempre di incoraggiare l’azione dell’utente con una CTA.
Se hai bisogno di video di qualità per una strategia di content marketing, puoi chiederci un preventivo. La consulenza è gratuita, clicca sul pulsante qui in basso.
Il Blue Monday, il giorno più triste dell’anno, una metafora che calza a pennello con quello che hanno attraversato i nostri brand negli ultimi anni, ma possiamo usarlo a nostro favore per rinnovarci e rimetterci in piedi.
Un’equazione di pseudoscienza ha dato vita al Blue Monday, formata da fattori quali: la fine delle feste e la lontananza delle prossime, le basse temperature, i chili di troppo presi durante i cenoni, il portafogli alleggerito dai regali di Natale.
A questo aggiungiamo il ritorno in ufficio e la routine quotidiana che ci ha già annoiato dalla prima settimana. Per questo si celebra il terzo lunedì di gennaio (solo nell’emisfero boreale).
Nascita del Blue Monday
Forse pochi sanno che questa ricorrenza non è stata altro che una trovata di marketing, nata nel 2005 da Sky Travel al fine di convincere le persone che per sconfiggere la tristezza di questo giorno, la migliore opzione era acquistare un viaggio.
Sembrerà ridicolo, ma un’idea così semplice ha creato poi un trend che tutti noi conosciamo. Forse perché, anche non essendoci un vero fondamento scientifico dietro, ci spinge a fare i conti con l’inizio di un nuovo anno e la realtà che viviamo.
Allora come possiamo usare questo trend per migliorare qualcosa, ad esempio il nostro brand? Così da trasformare la tristezza in determinazione e voglia di cambiare e migliorare.
Nel settore digitale si sfruttano queste settimane di gennaio per sviluppare ad esempio il piano editoriale per tutto l’anno. Organizzare social, campagne pubblicitarie e calendarizzare tutto.
Quindi mentre ci occupiamo del nostro piano editoriale, ne approfittiamo per darvi qualche consiglio. Potrete trasformare il Blue Monday in una giornata positiva per migliorare il vostro brand.
7 punti su cui lavorare
Scrivete gli obbiettiviche volete raggiungere nel nuovo anno, principali ed intermedi, in modo da avere sempre un punto di riferimento da raggiungere.
Fate una lista degli errori che avete commesso nell’anno precedente, in modo da non ripeterli in questo. Per poter migliorare è necessario capire dove abbiamo sbagliato.
Cominciare delle buone abitudini, che creino efficienza nelle nostre giornate. Ad esempio svegliarsi 30 min prima la mattina, usare meno l’auto e più la bici per fare movimento se si sta tutto il giorno in ufficio. Ritagliarsi il tempo per gli hobby, come la lettura, lo sport, perché lavorare troppo peggiora l’efficienza.
Evitate di procrastinare, se avete tempo di fare una cosa, fatela subito. Per questo è bene organizzarsi, se tendete a rimandare tutto, vi ritroverete con una infinità di cose da fare e il tempo vi sembrerà poco.
Serve un atteggiamento positivo. Può sempre essere la chiave di tutto, guardare il lato positivo crea sempre la voglia di andare avanti. Quindi adottate sempre delle positive vibes anche nel vostro brand.
Cercate sempre idee nuove, prendere ispirazione, non copiare. Ritagliatevi del tempo per fare brain storming, non è mai tempo sprecato, semmai investito.
I professionisti esistono, usateli. Fare tutto da soli può essere un buon allenamento per le vostre competenze, ma per i risultati servono i professionisti, non sottovalutate mai i vari aspetti del business.
Uscite fuori dalla vostra confort zone. Un consiglio che tutti dovremo incorniciare davanti la nostra postazione di lavoro. Se rimaniamo sempre nella nostra zona di protezione non scopriremo mai niente di nuovo e questo ci demoralizzerà, trasformando tutti i gironi in Blue Monday.
Per il brand e per se stessi
Questi piccoli consigli sono validi per il vostro brand e per la vostra vita, perché tutti i brand sono formati da persone e le persone hanno alti e bassi. Per questo è importante per un azienda, non solo raggiungere gli obbiettivi, ma prendersi cura delle persone che la compongono.
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In qualsiasi tipo di comunicazione è essenziale usare le parole giuste, sia nella comunicazione verbale che in quella visiva. Quando sfoggiamo paroloni al nostro interlocutore, invece di catturare la sua attenzione, la perdiamo.
A volte ci sforziamo di trovare le parole giuste, per sembrare più intelligenti, preparati, capaci. Ci piace pensare che la gente veda questo di noi, ma succede esattamente l’opposto.
Questo accade perché se le informazioni sono facili e fruibili stimolano emozioni positive nel destinatario del messaggio.
A prova di bambino
Paradossalmente, più il nostro linguaggio diventa semplice e alla portata di tutti, più sembriamo simpatici, intelligenti e capaci.
Imporre invece uno sforzo cognitivo porta inevitabilmente ad una drastica diminuzione dell’attenzione.
Se non riesci a spiegarlo a un bambino di 6 anni, non l’hai capito nemmeno tu.
Albert Einstein
Usare parole meno complicate e strutturare in modo semplice le frasi, porta sicuramente ad una comprensione migliore del messaggio, evitando interpretazioni errate.
Considera sempre il contesto
Di certo c’è da considerare sempre il contesto in cui avviene la comunicazione.
Se discutiamo su un argomento complesso, certamente le parole giuste saranno anch’esse complesse, in modo da creare le giuste sfumature semantiche.
In questo caso però anche il nostro pubblico deve avere la giusta competenza di linguaggio per evitare lo sforzo cognitivo.
Se questo non avviene e usiamo “paroloni” solo per sembrare più intelligenti, la comunicazione non volgerà a nostro favore.
Le parole giuste nel marketing
Nel marketing per esempio, le parole giuste non sono lunghe o complesse. Sono brevi, di facile comprensione, utilizzate nei punti giusti di una frase, con il giusto tone of voice.
La comunicazione pubblicitaria, si basa su una semplice e veloce comprensione del messaggio, usando parole come: scopri, nuove, affrettati, bonus, esclusivo, veloce, e via discorrendo.
Quando queste parole si incastrano con arte in un messaggio, possono avere una potenza comunicativa incredibile.
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L’universo colorato e surreale di Okuda sbarca in Italia, Bologna ospita le opere dell’artista spagnolo in ben due location, avete tempo fino al 4 dicembre.
Chi è Okuda?
Okuda San Miguel è un pittore e scultore spagnolo, conosciuto in tutto il mondo per la sua street art armonica e geometrica che trasporta in un surreale universo colorato.
Le sue opere dominano piazze e parchi di tutto il mondo, dalle sculture ai murales in larga scala, come uno strappo colorato nel grigio cittadino.
L’ OKUDART si inquadra in un Pop Surrealismo, districato di forme geometriche e colori sgargianti, trasudando tutti gli elementi dell’arte di strada.
Ogni opera manifesta interrogativi sul senso della vita, l’esistenzialismo, l’infinito e l’universo. Evidenzia le contraddizioni della falsa libertà della società, la conflittualità fra tradizione e innovazione.
Fare della street art in questa maniera, non vuol dire solo abbellire le città, va ben oltre il senso estetico, significa dare la possibilità alle persone di riflettere alla vista dell’opera.
Veicolare una sorta di visione del e sul mondo da un punto di vista diverso, mescolando culture, animali, elementi architettonici e umani.
Viaggiare è la chiave di Okuda, i suoi viaggi alimentano la sua creatività, esplorare nuove realtà e confrontarsi con esse.
Un dualismo che si estende dalle opere alle location, unendo l’antico e il moderno in un “Metaverso Rinascimentale”.
Metaverso è la parola del momento, ora che Facebook è esploso con questa nuova realtà fatta di avatar, proiettando l’umanità verso una nuova era. Come anche l’arte con laCrypto Art e l’avvento degli NFT.
E Rinacimentale, per celebrale l’Italia, quale modo migliore di esporre le opere in una chiesa.
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La Crypto Art, spinge sempre più l’attenzione del mondo (e i soldi dei “paperoni”) sugli artisti e le opere digitali, grazie alla tecnologia NFT.
Già dal suo nome, la Crypto Art proviene dal mondo delle criptovalute, una rivoluzione per il mondo dell’arte digitale, che funziona tramite NFT (non-fungible token).
Gli NFT non sono altro che certificati di proprietà di opere digitali, creati con metodo blockchain (lo stesso dei Bitcoin).
Cosa significa NFT in parole povere?
Essendo l’NFT una sorta di registro, in esso sono contenute le informazioni che servono a identificare l’opera digitale e gli eventuali accordi di compravendita.
In questo modo è possibile verificare l’autenticità dell’opera e il legittimo proprietario. Informazioni custodite all’interno di un database protetto da protocolli blockchain, che rendono impossibile la falsificazione.
Un Jpeg da quasi 70mln di dollari
Grazie agli NFT le case d’asta si sono lanciate nella Crypto Art. Fin ora il record è di Christie’s che ha venduto un’opera digitale per 69,3 milioni di dollari.
L’opera è “The Last 5000 Days” di Beeple. Un collage di 5000 foto dal 2007 ad oggi che rappresentano un vero e proprio occhio sul mondo, dai cartoni animati alle foto-simbolo, ai meme.
L’opera è stata acquistata da Metakovan, chiunque può guardarla o scaricarla dalla rete, ma solo Metakovan sarà il proprietario dell’opera.
Una carrellata dell’arte di Beeple
Crypto Art in Italia
Anche nel nostro Paese abbiamo un artista di fama internazionale. Le sue opere sono andate sold out in una settimana, grazie a Nifty Gateway (marketplace di Crypto Art), raggiungendo 1 milione di euro.
Lui è DotPigeon, Milanese di 33 anni, che ha potuto adesso lasciare il suo lavoro in un’agenzia di pubblicità web e dedicarsi totalmente ai suoi quadri digitali.
Sembrerà assurdo a chi non fa parte del mondo dell’arte digitale, ma cambiate un attimo prospettiva.
Forse così si può dare un valore ad opere che prima erano valutate solo da quanti “like” suscitavano sui social.
Lo stesso DotPigeon, ha risposto a chi commentava come fosse possibile spendere tanti soldi per un jpeg che si può salvare su un pc.
In realtà è questa convinzione a non avere senso. Altrimenti si potrebbe stampare la Gioconda di Leonardo e pensare che abbia un valore, ma è evidente che non ce l’ha.
Perché non è autentica.
DotPigeon
Diamo una possibilità alla Crypto Art
Immaginate quante opere di editing di fotografia, illustrazione, motion graphic, 3D rendering o geniali post sui social, possano acquisire valore tangibile adesso.
Seguiamo questa filosofia. Se ogni cosa può essere arte e a qualsiasi opera d’arte può essere dato un valore, dovremo dare almeno una possibilità a questo mercato digitale.
Non scordiamo mai che se un artista usa un mouse anziché un pennello, merita lo stesso rispetto.
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Halloween è arrivato e lo celebriamo con un po’ di Shock Advertising, come le pubblicità possono mandare messaggi ad alto impatto emotivo, o spaventoso in questo caso.
L’horror nello Shock Advertising non manca mai, non solo nel periodo di Halloween. In questo caso però è un’ottimo contesto per spiegarvi cos’è, e come funziona con qualche spaventoso esempio.
La TV di solito non permette campagne pubblicitarie di questo tipo per evitare di mostrare immagini troppo crude, al contrario delle campagne “online” e “outdoor”.
Ambedue invece sono solitamente terreno fertile per sensibilizzare l’opinione pubblica su certi argomenti scottanti e delicati. Di certo il primo pensiero è di trattare la comunicazione di questi temi con i guanti bianchi, ma di solito si fa l’opposto.
Perché si fa Shock Advertising
Semplice, più la pubblicità ha un alto impatto emotivo, più viene ricordata dal pubblico. Ma cosa si pubblicizza con lo shock advertising?
Si conduce una campagna ad alto impatto emotivo di solito per le Pubblicità Progresso, con l’intento di sensibilizzare, migliorare la società.
Alcuni esempi sono: la sicurezza stradale, la violenza su donne e bambini, i disastri ambientali, droga, fumo e alcool.
Altre volte invece si usa una Shock Advertising per promuovere qualcosa ai fini commerciali, alcuni Brand lo fanno spesso.
In questo caso però il pubblico non accetta sempre di buon grado quello che vede e queste campagne possono essere controproducenti.
Come si fa a creare l’impatto emotivo?
Ci sono due principali tecniche di Shock Advertising:
La Fear Aurosing Appeal, che gioca molto sulla paura della gente, sulla mancata osservanza di alcune raccomandazioni o sugli effetti negativi scaturiti da un’azione.
L’altra è la Yobbo Advertising, questa tipologia di pubblicità sfrutta immagini molto forti, volgari, oscenità o ribrezzo, o qualsiasi altra emozione (negativa) per scuotere la sensibilità umana.
Queste Shock Advertising funzionano?
Nel caso in cui si utilizzano per diffondere messaggi destinati alla sensibilizzazione della società, anche se il contenuto ha un alto impatto emotivo è accolto in maniera positiva.
L’osservatore dopo molto tempo ricorderà la pubblicità e anche il messaggio intrinseco che essa portava con se.
Se invece questo tipo di comunicazione è usata per scopi commerciali, per sponsorizzare un prodotto o servizio?
In questo caso, non solo perde di efficacia, ma può destare fastidio ed essere considerata come ingiustificata provocazione.
L’ osservatore magari ricorderà la pubblicità ma di certo non il Brand per il quale era stata creata, e questo non è di certo il fine ultimo della pubblicità.
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