Le ads non funzionano? Ecco perchè.

Ecco perché le tue ads non funzionano

Se ti domandi perché le tue ads non funzionano, forse la risposta è nei tuoi contenuti. Sponsorizzare i tuoi contenuti, significa creare una strategia in cui le ads sono solo la parte finale.

Dietro c’è parecchio lavoro di analisi e pianificazione, senza queste due parti le tue ads difficilmente ti permetteranno di ottenere risultati gratificanti.

Ecco cosa fare prima di utilizzare le tue ads.

Le ads non funzionano senza ricerche di mercato

Ciò che potrà indicarti il punto di partenza e le basi per la costruzione delle tue ads è senza dubbio l’utilizzo delle ricerche di mercato.

Esse ti forniranno dati preziosissimi su come posizionare il tuo brand, a quali persone dovrai rivolgerti, il tone of voice da adottare, i trend del momento e persino i contenuti che convertiranno di più.

Perché in fondo l’obiettivo delle ads è esattamente quello della conversione, ma ci ritorneremo alla fine dell’articolo.

Le stesse ads non funzionano per tutti i brand

Solitamente molte agenzie di comunicazione, per risparmiare tempo e offrire un prezzo più concorrenziale, utilizzano lo stesso formato di ads per diversi brand, a volte brand di categorie completamente diverse.

Questo fenomeno può dare risultati solo per un caso fortuito, ma non può durare per sempre.

Ogni brand deve riassumere nelle proprie ads tutti i suoi valori, tramite contenuti che attraggano i clienti giusti. Questo può avvenire solamente se, attraverso le ads, trasparirà la personalità del brand.

Usi contenuti sbagliati

I contenuti giusti sono difficili da trovare, figuriamoci da creare. Ogni contenuto deve sempre essere creato con una funzione ben specifica: educare, ispirare, intrattenere, informare.

Contenuti creati a caso senza metodologia possono portare il tuo potenziale cliente a non prestare attenzione al tuo brand, anche investendo considerevoli budget nelle ads.

Dunque il fattore determinante per cui le tue ads non funzionano, più che il budget è la qualità dei tuoi contenuti.

Le tue ads non convertono

Nel web marketing, una conversione si ottiene quando un utente compie una specifica azione, misurabile e importante per la tua attività.

Per esempio se le tue ads invitano gli utenti ad iscriversi ad una newsletter, la conversione avviene, non quando l’utente clicca sull’ads, ma quando si iscriverà alla newsletter.

Il monitoraggio delle tue ads quindi dovrà tenere conto soprattutto delle conversioni, l’unico valore importante per le tue statistiche.

Le sole visualizzazioni e i clic non basteranno a dirti se le tue ads stiano funzionando o meno.

Un buon consiglio per aumentare le conversioni è senz’altro quello di creare contenuti molto specifici per i tuoi potenziali clienti, contenuti irresistibili che saranno impossibili da ignorare.

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Spotify Wrapped 2022: perché funziona così bene

Spotify Wrapped: perchè funziona così bene

Spotify Wrapped è il regalo di fine anno della piattaforma musicale per il nostro egocentrismo, una carrellata del nostro anno in musica che possiamo condividere con i nostri amici. Vince chi ascolta le canzoni più in trend, o chi ascolta musica di nicchia, o chi si è dedicato ai podcast.

Spotify Wrapped fa vincere tutti. Ma perché?

Questa tipologia di promozione mira a far diventare virale un tipo di contenuto, semplicemente coinvolgendo gli utenti a condividere i propri interessi o i propri risultati.

Bias dell’appartenenza a un gruppo

Sfrutta il bias dell’appartenenza a un gruppo, ovvero: tendiamo a fidarci, difendere e ritenere migliori le persone che percepiamo essere membri del nostro stesso gruppo.

Nel caso di Spotify, il gruppo di appassionati di musica, quelli che ne ascoltano miliardi di ore a settimana (si proprio miliardi), ma soprattutto che usiamo anche noi la piattaforma ed abbiamo il nostro personale anno in musica.

Spotify Wrapped sfrutta il Bias dell'appartenenza ad un gruppo

Un’occasione unica, in cui qualcuno crea per noi qualcosa, gratuitamente (anche se lo paghiamo in effetti, almeno alcuni di noi), che racconti il nostro stato emotivo di un intero anno.

Spotify Wrapped, marketing a basso costo

In realtà è una geniale mossa di marketing che sfrutta le nostre fragilità emotive per farsi pubblicità, a costo bassissimo visto che diventa subito virale.

Ma questo lo sappiamo già, nessuna big company ti regala niente. Allora perché funziona maledettamente bene?

Come sfruttare le nostre fragilità

Siamo semplicemente tutti un po’ egocentrici. Amiamo quasi tutti raccontare di noi stessi, basta guardare come usiamo i social. Queste piattaforme sfruttano stralci della nostra vita sicure del fatto che noi li condivideremo con gli altri.

man wearing black headset
Photo by Ola Dapo on Pexels.com

Perdonate il cinismo con cui avete letto queste parole, ma ormai non ci rendiamo più conto di cosa facciamo per libera scelta o per il marketing delle aziende.

Ovviamente nessuno sarà mai contro una operazione di marketing creativo come questa, anzi è da ammirare. Quindi giù i cappelli per Spotify Wrapped .

Ma siate sempre consapevoli che siete in mezzo in maestose operazioni di marketing.

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Pubblicità di San Valentino, i segreti del successo

pubblicità di san valentino

Le pubblicità di San Valentino sono da sempre incredibilmente coinvolgenti, ma perché riescono ad avere un così forte impatto e dare una forte spinta al nostro business?

Ogni occasione è buona per fare pubblicità, soprattutto San Valentino. Una festa dedicata agli innamorati, ma non solo.

Ma come fanno ad avere così successo le pubblicità di San Valentino? C’è un segreto dietro che tutti potremmo sfruttare per i nostri brand?

In realtà non c’è un vero e proprio segreto, ma tanti piccoli stratagemmi che possiamo sfruttare per tutti i tipi di brand.

Facciamo delle considerazioni preliminari (abbastanza scontate) e convertiamole in strategia.

San Valentino non influenza solo le coppie

San Valentino è la festa degli innamorati, quindi può essere facile pensare che si rivolga solo alle coppie, ma proviamo ad allargare il nostro punto di vista.

Anche chi non è impegnato sentimentalmente è investito, se pur in diverso modo, da questo evento, un po’ come a Natale ci sentiamo tutti più buoni, in questo periodo ci sentiamo tutti un po’ innamorati.

L’amore è un sentimento incredibilmente emozionale, le pubblicità sfruttano esattamente questo per far presa sul loro pubblico.

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Photo by Helena Lopes on Pexels.com

Scatena una reazione emotiva

Tutti volendo o non volendo abbiamo avuto a che fare con l’amore. Quindi con la nostra pubblicità abbiamo il compito di rievocare quel ricordo o proiettare un’idea che rispecchi quel sentimento, nel bene o nel male.

Quali modi useremo per farlo dipende dal nostro target di riferimento. Possiamo concentrarci su chi ha un partner o su chi è single, oppure chi ama un animale.

Il fine ultimo sarà quello di arrivare al cuore.

Racconta una storia d’amore. Qualcosa che può aver vissuto il tuo potenziale cliente, senza essere banale.

Il segreto è essere coinvolgente, chi la osserva dovrà identificarsi in pieno.

Se vuoi essere più intraprendente puoi concentrarti su temi sociali più forti, come l’omosessualità, l’abbandono, il maltrattamento, ce ne sono molti che riguardano l’amore o la mancanza di esso.

relaxed couple lying on grass
Photo by Maria Orlova on Pexels.com

Molti brand sostengono posizioni sociali sottolineandole nelle loro pubblicità e per questo sono criticati o apprezzati, ma comunque ricordati, che è il fine ultimo di una buona comunicazione.

Accompagna la pubblicità di San Valentino con un’offerta

Ovviamente oltre la parte comunicativa che farà leva sul lato emozionale, dovrà essere presente anche un offerta dedicata a San Valentino.

Per esempio il 2×1 o un omaggio con l’acquisto, uno sconto di coppia, qualcosa che attiri anche dal punto di vista monetario.

Dopo essere stati colpiti sul lato emotivo, non ci penseremo due volte se ci troveremo di fronte anche un’offerta allettante.

Punta sull’awarenss del brand

Le pubblicità di San Valentino però non sono finalizzate solo alle vendite, ma anche all’awareness del brand.

Infatti siamo portati a seguire di più un brand che condivida i nostri ideali rispetto ad uno che li ignora.

Quindi, occasioni come questa possono creare un valore aggiunto al brand che investe tempo e risorse a conoscere il proprio pubblico.

I social poi sono terreno fertile di trend per San Valentino, e riuscire a creare un trend a tema da parte di un brand ne innalzerebbe a dismisura la popolarità.

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Photo by Designecologist on Pexels.com

Pensa in anticipo

In conclusione, i segreti delle pubblicità di San Valentino che possiamo utilizzare per il nostro brand, sono: scatenare una reazione emotiva, creare un offerta allettante e condividere gli ideali del proprio target.

Per ultimo, per funzionare una pubblicità, dovrà avere il tempo di agire, farla il 14 febbraio, proprio il giorno di San Valentino, non è un’idea geniale.

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Shock Advertising, le pubblicità horror

Shock Advertising

Halloween è arrivato e lo celebriamo con un po’ di Shock Advertising, come le pubblicità possono mandare messaggi ad alto impatto emotivo, o spaventoso in questo caso.

L’horror nello Shock Advertising non manca mai, non solo nel periodo di Halloween. In questo caso però è un’ottimo contesto per spiegarvi cos’è, e come funziona con qualche spaventoso esempio.

La TV di solito non permette campagne pubblicitarie di questo tipo per evitare di mostrare immagini troppo crude, al contrario delle campagne “online” e “outdoor”.

Ambedue invece sono solitamente terreno fertile per sensibilizzare l’opinione pubblica su certi argomenti scottanti e delicati. Di certo il primo pensiero è di trattare la comunicazione di questi temi con i guanti bianchi, ma di solito si fa l’opposto.

Perché si fa Shock Advertising

Semplice, più la pubblicità ha un alto impatto emotivo, più viene ricordata dal pubblico. Ma cosa si pubblicizza con lo shock advertising?

Si conduce una campagna ad alto impatto emotivo di solito per le Pubblicità Progresso, con l’intento di sensibilizzare, migliorare la società.

Alcuni esempi sono: la sicurezza stradale, la violenza su donne e bambini, i disastri ambientali, droga, fumo e alcool.

Altre volte invece si usa una Shock Advertising per promuovere qualcosa ai fini commerciali, alcuni Brand lo fanno spesso.

In questo caso però il pubblico non accetta sempre di buon grado quello che vede e queste campagne possono essere controproducenti.

Come si fa a creare l’impatto emotivo?

Ci sono due principali tecniche di Shock Advertising:

  • La Fear Aurosing Appeal, che gioca molto sulla paura della gente, sulla mancata osservanza di alcune raccomandazioni o sugli effetti negativi scaturiti da un’azione.
  • L’altra è la Yobbo Advertising, questa tipologia di pubblicità sfrutta immagini molto forti, volgari, oscenità o ribrezzo, o qualsiasi altra emozione (negativa) per scuotere la sensibilità umana.

Queste Shock Advertising funzionano?

Nel caso in cui si utilizzano per diffondere messaggi destinati alla sensibilizzazione della società, anche se il contenuto ha un alto impatto emotivo è accolto in maniera positiva.

L’osservatore dopo molto tempo ricorderà la pubblicità e anche il messaggio intrinseco che essa portava con se.

Se invece questo tipo di comunicazione è usata per scopi commerciali, per sponsorizzare un prodotto o servizio?

In questo caso, non solo perde di efficacia, ma può destare fastidio ed essere considerata come ingiustificata provocazione.

L’ osservatore magari ricorderà la pubblicità ma di certo non il Brand per il quale era stata creata, e questo non è di certo il fine ultimo della pubblicità.

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